Ast di Terni, in 30 mila al corteo degli operai

Camusso: "Oggi è lo sciopero di un'intera città"

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  1. isleoftortuga
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    In circa 30mila hanno sfilato in corteo a Terni per lo sciopero generale unitario provinciale per l'Ast. Gli stessi sindacati hanno notato che la partecipazione spontanea così alta non ha precedenti: "Non diamo cifre, se hanno tempo e voglia ci contino loro. Sta partecipando tutta la città, è una manifestazione stupenda", è stato detto dal palco. Dalla piazza anche fischi verso il palco dove i leader sindacali chiuderanno con un comizio la manifestazione, con Angeletti per la Uil, Camusso per la Cgil e Farina per la Cisl. La città è di fatto bloccata.

    Al passaggio dei manifestanti - il corteo è lungo oltre un chilometro, secondo le prime stime sono circa 10 mila i partecipanti - ci sono due ali di folla di ternani che applaudono e fotografano. In corteo anche famiglie con passeggini e cittadini con magliette con scritto "L'acciaieria non si tocca". Cartelli e striscioni di solidarietà sono esposti anche dai balconi delle case e, in strada, da gruppi di studenti, associazioni di categoria, ordini professionali (tra questi, ad esempio, anche l'ordine degli avvocati), mondo della cooperazione e del sociale. Chiusi tutti i negozi, che hanno affisso cartelli con slogan come "Io sto con Terni", "Chiudiamo oggi perché non chiuda la città domani". In strada anche una finta bara rossa con scritto "La fine di Terni".

    La testa del corteo è arrivata poco prima delle 10.15 in piazza della Repubblica, dove sono attesi i comizi conclusivi. Tra gli slogan urlati dai manifestanti "L'acciaieria non si tocca la difenderemo fino alla lotta", "se non cambierà lotta dura sarà" e "chi non salta un tedesco è".

    "Oggi doveva essere lo sciopero dei lavoratori ed è invece diventato lo sciopero di tutta la città", dice la leader Cgil Susanna Camusso dal corteo dello sciopero generale provinciale per le acciaierie di Terni che sta coinvolgendo l'intera comunità, dagli studenti ai commercianti. "Il problema è capire se il governo vuole davvero assumere la prospettiva e il futuro di questo stabilimento come un impegno di politica industriale da perseguire anche esercitando le funzioni di politica estera" con il governo tedesco. "Vogliamo dire al governo", ha detto Susanna Camusso riferendosi alla riapertura del tavolo a Palazzo Chigi sull'Ast di Terni, "che a quell'incontro ci andremo con tutti i lavoratori dell'acciaieria, che la trattativa si farà con i lavoratori". Per la leader Cgil "la convocazione delle parti non può significare che il governo si limiti ad ascoltare l'azienda. Speriamo che Renzi abbia ricordato alla Merkel che la Thyssen con lo stabilimento di Terni di ha guadagnato". A Confindustria, ha continuato Camusso nel comizio che ha chiuso la manifestazione, "vorremmo chiedere perchè non sostiene il futuro della produzione industriale di questo Paese". E rivolgendosi al governo, la leader Cgil chiede ancora: "La darà anche alla Ast la riduzione dell'Irap? E invece di dire che dà alle aziende la facoltà di licenziare, dovrebbe dire cosa vuol fare per mantenere l'industria nel nostro Paese. Perchè il governo non chiede all'Ast di fare contratti di solidarietà? Sarebbe uno strumento per sostenere una fase di ampliamento del piano industriale mentre sembra invece prevalere l'idea del progressivo smantellamento dell'acciaieria. Noi non lo permetteremo".

    "Il governo deve dire, con determinazione, alla Thyssen di rivedere il piano perché non possiamo permetterci di perdere né un chilogrammo di acciaio né un solo occupato: deve smetterla di fare l'arbitro". Così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a margine della manifestazione in corso a Terni. "Sono i governi che devono dire alle multinazionali cosa fare: non vorremmo che l'Italia fosse l'unico paese dove accade il contrario. Senza fabbriche siderurgiche, la crescita resta solo una parola. Se la Thyssen dovesse perseguire, anche lentamente, nell'obiettivo di chiudere la fabbrica, non ci sarebbe alternativa: bisognerebbe assolutamente nazionalizzarla". "Qui, in questa città, si gioca anche il destino di una parte consistente del nostro futuro industriale e dei posti di lavoro in tutto il Paese", avverte il leader della Uil dal palco della manifestazione di Terni per la Ast. "Siamo qui oggi per salvare un'azienda, dobbiamo sapere che in gioco c'è il futuro di una città". La chiusura della Thyssen a Terni innescherebbe "altre ristrutturazioni, altri posti di lavoro persi. Non si può pensare di avere una crescita in futuro se si chiudono fabbriche fondamentali".


    http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2...09228f9ae2.html


    Finalmente, dopo la FIOM, forse si sveglia anche la prezzolata CGIL.
    Mi spiace dirvelo ma non avete nessuno che tuteli i vostri interessi.

    Siete da soli.

    Svegliatevi.
     
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0 replies since 18/10/2014, 09:12   13 views
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